La Storia di Bubbleboy
La Terra non era più un posto per lui.
Troppo rumore, troppe guerre, troppo sfruttamento.
Così BubbleBoy ha deciso di partire.
Ha cercato un’alternativa, un mondo dove poter respirare. Ha trovato un pianeta inospitale, senza aria, senza voce, senza accoglienza. Ma anche uno spazio
vuoto da riempire, un terreno neutro dove ricominciare.
Con la sua creatività ha costruito rifugi, oggetti, immagini, tentativi di casa. E si è costruito una bolla.
Una bolla che lo protegge. Che lo isola, ma lo tiene in vita. Che gli permette di restare dove altrimenti morirebbe.
Da lontano sembra solo un bambino che gioca su Marte. ma se lo guardi davvero, vedrai un cuore che non si arrende.
Un’anima che trasforma il disagio in forma,
la solitudine in linguaggio.
Planet B non è solo un luogo. È una possibilità.
È il diritto di restare sé stessi, anche quando il mondo non è pronto.
Forse BubbleBoy non è poi così lontano.
Forse vive in chi ha cercato un altro modo.
Un’altra strada.
Un altro pianeta.























