La Storia di Bubbleboy

La Terra non era più un posto per lui.
Troppo rumore, troppe guerre, troppo sfruttamento.
Così BubbleBoy ha deciso di partire.
Ha cercato un’alternativa, un mondo dove poter respirare. Ha trovato un pianeta inospitale, senza aria, senza voce, senza accoglienza. Ma anche uno spazio

vuoto da riempire, un terreno neutro dove ricominciare.
Con la sua creatività ha costruito rifugi, oggetti, immagini, tentativi di casa. E si è costruito una bolla.

Una bolla che lo protegge. Che lo isola, ma lo tiene in vita. Che gli permette di restare dove altrimenti morirebbe.

Da lontano sembra solo un bambino che gioca su Marte. ma se lo guardi davvero, vedrai un cuore che non si arrende.
Un’anima che trasforma il disagio in forma,
la solitudine in linguaggio.

Planet B non è solo un luogo. È una possibilità.
È il diritto di restare sé stessi, anche quando il mondo non è pronto.


Forse BubbleBoy non è poi così lontano.
Forse vive in chi ha cercato un altro modo.
Un’altra strada.
Un altro pianeta.

5 anni

dedicati al progetto Bubbleboy.

14 tele

dedicate al viaggio.

respiri contenuti nella sua bolla.

Chi Sono…

Chi Sono…

Sono una donna che ha imparato a guardare oltre ogni pennellata, a leggere nel silenzio delle forme e nelle urla del colore.

L’arte mi ha insegnato ad ascoltare, a mettere in discussione, a cercare senso anche dove sembra non essercene.

Sono una madre che semina libertà: non voglio insegnare a mia figlia cosa vedere, ma mostrarle che può guardare ovunque.

Non cerco di essere perfetta, solo coerente con ciò in cui credo: che ogni persona valga più delle etichette che le vengono appiccicate, che pensare con la propria testa sia un atto rivoluzionario, e che la gentilezza, quella vera, non ingenua, sia la forma più alta di resistenza.

Non ho scelto una vita semplice, ma ho scelto una vita vera.


Sono una donna che ha imparato a guardare oltre ogni pennellata, a leggere nel silenzio delle forme e nelle urla del colore.

L’arte mi ha insegnato ad ascoltare, a mettere in discussione, a cercare senso anche dove sembra non essercene.

Sono una madre che semina libertà: non voglio insegnare a mia figlia cosa vedere, ma mostrarle che può guardare ovunque.

Non cerco di essere perfetta, solo coerente con ciò in cui credo: che ogni persona valga più delle etichette che le vengono appiccicate, che pensare con la propria testa sia un atto rivoluzionario, e che la gentilezza, quella vera, non ingenua, sia la forma più alta di resistenza.

Non ho scelto una vita semplice, ma ho scelto una vita vera.


Ti va di scambiare due chiacchere e di scoprire di più sul mondo Bubbleboy?


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Gloria Ballestrin

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